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Sciopero benzinai 25 e 26 gennaio

Le sigle rappresentative dei benzinai Faib, Fegica e Figisc/Anisa confermano lo sciopero proclamato per il 25 e 26 gennaio anche dopo il terzo tavolo convocato al Mimit questa mattina con il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. “Dall’incontro di questa mattina non sono arrivati elementi migliorativi, anzi semmai sono peggiorate le condizioni”, spiega un esponente della Fegica. Mentre un esponente di Figisc aggiunge: “Il tavolo ha confermato che per il governo la nostra e’ una categoria da mettere sotto osservazione con un cartello, come nel Medioevo”.

 Lo sciopero dei gestori dei distributori dei carburanti inizierà alle 19 del 24 gennaio e si concluderà alle 19 de 26 gennaio. In tutto saranno 48 le ore di chiusura degli impianti, compresa la modalità self service. Lo sciopero riguarda strade e autostrade. Tuttavia, fanno presente le organizzazioni che hanno proclamato lo sciopero, saranno garantiti dei servizi minimi essenziali.

Benzinai: “Decreto inutile, il cartello è una penalizzazione”  L’obbligo della cartellonistica per l’esposizione del prezzo medio, previsto dal decreto trasparenza, “penalizza i benzinai ed è inutile per far abbassare i prezzi”. Questa la critica principale avanzata dalla categoria dei gestori dopo l’incontro con il governo. Per Giuseppe Sperduto della Faib c’è “una penalizzazione per un cartello inutile, siamo una categoria che basa il proprio lavoro sulla trasparenza e ora il decreto genera ulteriore confusione. Le nostre stazioni non sono delle frutterie”. Massimo Terzi, di Anisa Confcommercio, ha spiegato che “non è certo un cartello che può risolvere i problemi”. Per Roberto Di Vincenzo, della Fegica, c’è invece “un problema vero di riassetto del settore. I gestori hanno l’obbligo di comunicare ogni variazione di prezzo entro otto giorni. L’osservatorio prezzi è a disposizione di tutti. La rilevazione settimanale dei prezzi la fa il ministero”.

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