Il boss Matteo Messina Denaro aveva un’agenda con alcuni appunti d’affari, e da qualche tempo era diventata anche un diario intimo. E’ stata trovata nel corso della perquisizione dai carabinieri del Ros nell’appartamento di sessanta metri quadrati, in via Cb 31, che da un po’ il Comune di Campobello di Mazara ha rinominato via San Vito. Nella casa non c’è l’archivio di cui parlano da sempre i pentiti, quello di Totò Riina, il Capo dei capi. Non ci sono “pizzini”, anche se nell’agenda sono segnati appunti che potrebbero essere la copia di alcuni messaggi d’affari.
Nell’agenda trovata sul comodino accanto al letto, messaggi per la figlia, i familiari, e alcune donne, una delle quali frequentava la sua abitazione. Sul comò teneva preservativi e e pillole Viagra per essere sempre pronto. Una delle stanze era stata adibita ad una piccola palestra: una cyclette, un tapis roulant, qualche peso. Davanti, un calendario con donne nude. C’era una telecamera piazzata davanti al bar San Vito, sin dal 2019, non è un mistero, le immagini sono tutte nelle carte dell’inchiesta. Ma il padrino di Castelvetrano che tutti cercavano e che si è materializzato lunedì mattina non si è mai visto davanti quel bar. Nonostante da via Vittorio Emanuele debbano passare tutti quelli che escono da via Cb 31. Da quell’appartamento l’ormai ex latitante è partito lunedì mattina intorno alle 6,45 per andare a fare terapia nella clinica oncologica La Maddalena a Palermo, dove poi è stato arrestato, alle 9. Si era portato dietro i suoi due smartphone, che adesso sono nelle mani dei carabinieri.