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Caltanissetta. Giuseppe Pasqualetto, disabile dal 2009 attende ancora Progetto di Vita, diritto dei disabili

Di Danila Bonsangue. 

“Mi chiamo Giuseppe Pasqualetto, sono di Caltanissetta e a gennaio compio 60 anni. Vi racconto la mia storia: il 13/10/2009 sono diventato disabile a causa di un’emorragia cerebrale al tronco, ho ricevuto 3 estreme unzioni ma grazie a Dio sono ancora qui. Ho avuto due tracheotomie, un blocco renale, la sindrome di Lyell, 775 giorni di ricovero (compresi 90 giorni in coma vegetativo). Il 6 Novembre 2020 (non ho sbagliato, duemilaventi), al comune ed all’ASP di Caltanissetta, tramite mail/PEC, ho richiesto il mio progetto individuale di vita. Oggi nessuno mi ha contattato. Ho inviato il 1/9/2022, al sindaco, Roberto Gambino, tramite Facebook, chiamiamolo sollecito, mi ha risposto che si sarebbe interessato ma non mi ha più dato soddisfazione.”

Il Progetto di vita è il documento che, a partire dal profilo funzionale della persona, dai bisogni e dalle legittime aspettative e nel rispetto della propria autonomia e capacità di autodeterminazione, individua quale è il ventaglio di possibilità, servizi, supporti e sostegni, formali (istituzionali) e informali, che possono permettere alla stessa di migliorare la qualità della propria vita, di sviluppare tutte le sue potenzialità, di poter partecipare alla vita sociale, avere laddove possibile una vita indipendente e poter vivere in condizioni di pari opportunità rispetto agli altri. Il Progetto di vita per essere realizzabile necessita di uno strumento contabile di tipo preventivo che definisca le risorse economiche, strumentali, professionali e umane, sia pubbliche che private, necessarie: il Budget di salute. Esso costituisce il paniere di possibilità che la UVM disabilità ha a disposizione per la realizzazione del Progetto di vita della persona e deve ricomprendere tra le altre, le risorse previste a livello previdenziale, quelle previste dai percorsi riabilitativi e assistenziali garantite dai LEA. Tale strumento deve essere dinamico, impostato e gestito in modo da seguire l’evoluzione dei bisogni e delle risposte per l’intero ciclo di vita della persona. Con la L. 328/2000 è stato indicato, in modo esplicito, il diritto della persona con disabilità di poter disporre di uno strumento che riunisca in un unico ambito progettuale le indicazioni diagnostiche e i piani di intervento riferiti sia agli aspetti sanitari che a quelli sociali e sociosanitari.

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