Da diverso tempo i medici anestesisti e di rianimazione dell’ASP di Caltanissetta sono sottoposti ad un’inaccettabile stress lavorativo causato da gravi criticità scaturite da palesi inadempienze di cui sono responsabili gli attuali vertici dell’ASP, tra le quali, la rilevante carenza di organico degli anestesisti presso il Sant’Elia e l’ospedale “Maria Immacolata Longo” di Mussomeli.
Al Sant’Elia la situazione è drammatica: sebbene sede di attività specialistiche medico-chirurgiche di alta complessità e di riferimento per l’intero bacino delle province di Caltanissetta, Enna ed Agrigento (neurochirurgia, chirurgia vascolare, emodinamica, gastroenterologia, stroke unit a cui a breve si aggiungerà la neuroradiologia interventistica et.), vi sono solo 12 medici specialisti oltre il direttore dell’unità operativa complessa; tra questi un medico non può assicurare i turni notturni e di reperibilità ed un altro medico per problemi di salute è stato esonerato dalle pronte disponibilità.
Ad integrazione vi sono 4 medici in formazione che necessitano la tutela di uno specialista, ma che da gennaio prossimo, terminato il periodo di formazione, interromperanno la loro attività ospedaliera. Per di più, sempre da gennaio, ben 3 anestesisti andranno in pensione.
Risultato: tra qualche settimana saranno soltanto 9 gli anestesisti che dovranno reggere turni e responsabilità massacranti!
Troppi anestesisti hanno optato per altre sedi lavorative in questi anni e nulla è stato fatto dai vertici dell’ASP per migliorare l’appeal del nostro ospedale!
Già nei giorni scorsi, Sergio Cirlinci e Rita Caprano, fondatori dell’Associazione “CALTANISSETTA Si Cura”, coglievano nel segno chiedendo pubblicamente conto, tra le diverse gravi disfunzioni dei servizi sanitari pubblici, della questione degli anestesisti dell’ASP di Caltanissetta. Una categoria, quella dei medici anestesisti-rianimatori, che tiene letteralmente in vita, oltre i pazienti, reparti e attività essenziali ed imprescindibili per il funzionamento dei presidi ospedalieri.
Basti pensare che l’attività dei medici anestesisti è indispensabile nelle sale operatorie sia per gli interventi programmati che per quelli in urgenza/emergenza e – solo per citare alcune delle attività essenziali – gli stessi medici devono intervenire nei reparti di rianimazione e del pronto soccorso, oltre che assicurare il loro intervento anche per gli arresti cardiaci ovunque si verifichino, accompagnare i pazienti intubati da un ospedale ad un altro etc.
La direzione generale dell’ASP ha chiamato in supporto del “team di sala operatoria” medici specialisti da Palermo e Catania, pagati a 120 euro all’ora: sarebbe stato più che opportuno che tale iniziativa fosse promossa anche per dare supporto alle altre guardie, ivi compresa quella dell’ospedale dì Mussomeli, presidio ospedaliero che non può prescindere dalla presenza di anestesisti.
Vale la pena ricordare che per contratto collettivo sono necessari 6.3 dirigenti per ogni guardia attiva anestesiologica ed 1 per ogni posto letto di terapia intensiva (in atto sono attivi 8 posti letto). Dal ‘1 gennaio, con questi numeri, sarà complicato, per non dire impossibile, il mantenimento di standard assistenziali fin qui garantiti.
Queste, in estrema sintesi, sono le condizioni allarmanti che subiscono i medici anestesisti lasciati soli in “trincea” e che, allo stesso tempo, preoccupano non poco tutta la comunità nissena per le inevitabili conseguenze e rischi per la salute che ne derivano.
Oltre ad auspicare un doveroso e tempestivo intervento da parte del nuovo assessore regionale della sanità, Giovanna Volo, in questi giorni più volte presente nel nostro territorio per manifestare pubblicamente tutto il suo impegno per rilanciare i servizi sanitari del nostro territorio, è necessario che intervenga, anche, il Sindaco di Caltanissetta, Roberto Gambino – che di recente ha dichiarato di essere in “prima linea” dopo avere difeso da tre anni e mezzo a questa parte il pessimo operato dei vertici dell’ASP – per diffidare l’azienda sanitaria affinchè adotti, immediatamente, tutti gli atti necessari per superare questa grave ed allarmante disfunzione.
Il consigliere comunale
Avv. Annalisa Petitto