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Canicattì. Tradizione e devozione per la Festa dell’Immacolata Concezione. Padre Capobianco racconta la storia in città 

8 dicembre Festa dell’Immacolata Concezione, a Canicattì le celebrazioni sono iniziate il 29 novembre e di ciò che prevede il programma ne abbiamo parlato con Don Lillo Capobianco parroco della chiesa San Francesco di Canicattì, dal 1554 elevata alla dignità di Santuario dell’Immacolata Concezione, protettrice della città e incoronata regina di Canicattì il 23 ottobre da S. E. il cardinale Ruffini. Padre Capobianco racconta che il 7 dicembre è da sempre giorno di digiuno e di confessioni. Si mangia la tradizionale “Muffuletta” e anticamente si facevano digiunare anche gli animali. Per le confessioni le giovani donne andavano in chiesa con una scopa, come simbolo di pulizia dell’anima e mentre attendevano il turno per confessarsi pulivano il Santuario. Il programma delle celebrazioni prevede: La sera del 7 dicembre, alle 18 dopo la novena, il momento di l’acchianata. L’altare è vuoto, appena finisce la novena la Madonna spunta, sale, ritorna al suo posto e i devoti con lo sventolio dei fazzoletti salutano la mamma di tutti. L’8 dicembre in chiesa alle ore 9 Santa Messa, alle 10 a Borgalino le autorità e vigili del fuoco depongono ai piedi della statua di Maria un omaggio floreale; alle 11 al Santuario messa solenne. Alle 17 Santa messa, alle 18 processione, omaggio floreale del sindaco in piazza 4 novembre, poi il ritorno in chiesa, i fuochi d’artificio e la Madonna salirà la scalinata, con i portatori, e rientrerà nel Santuario.

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