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Nell’agrigentino 275 donne, ogni anno, si ammalano di tumore alla mammella. Specialisti a confronto 

“Focus sul carcinoma della mammella: le novità dell’ultimo anno”. E’ il titolo del convegno che per due giorni, il 2 e 3 dicembre, metterà a confronto all’Hotel della Valle di Agrigento oncologi e specialisti di varie discipline mediche.

Responsabile scientifico del corso è il dottor Antonino Savarino, Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Oncologia dell’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento.

Il carcinoma della mammella è il tumore più frequente nelle donne. Ogni anno in Sicilia vengono diagnosticati oltre 3400 nuovi casi di carcinoma mammario ed in media 980 donne muoiono nella nostra Regione a causa di questa malattia. Nella provincia di Agrigento  il numero medio di nuovi casi all’anno e di 275 mentre il numero medio annuale delle donne morte per tumore al seno è di 86.

“Il tumore della mammella – commenta il dottore Savarino – è una malattia molto eterogenea. Oggi sappiamo che in realtà si tratta di tante malattie diverse tra loro. Negli ultimi anni le innovazioni tecnologiche e la ricerca scientifica hanno consentito diagnosi sempre più precoci e trattamenti sempre più mirati ed efficaci capaci, di cambiare la storia naturale di questo tumore. Il progresso delle tecniche di imaging, l’affinamento delle tecniche chirurgiche e ricostruttive, l’evoluzione dei trattamenti radioterapici, le nuove conoscenze di biologia molecolare, il riconoscimento di marcatori predittivi e prognostici e la disponibilità di nuovi farmaci,  capaci di colpire  bersagli specifici correlati alla crescita neoplasica o di potenziare l’azione di aggressione del tumore da parte del nostro sistema immmunitario,  consentono, oggi, strategie terapeutiche sempre più efficaci, interventi chirurgici meno demolitivi, interventi ricostruttivi esteticamente pregevoli e tassi di guarigioni  sempre più alti”.

“La complessità della malattia – aggiunge il direttore dell’UOC di Oncologia del San Giovanni di Dio di Agrigento – e la sua eterogeneità richiedono una gestione necessariamente multidisciplinare della donna affetta da tumore mammario e l’attivazione di percorsi dedicati che la prendano in carico totalmente, dalla fase diagnostica alla fase terapeutica e riabilitativa. Questo è possibile all’interno dei Centri di Senologia ove è possibile trovare competenze specifiche pluridisciplinari, tecnologie avanzate e ricevere terapie innovative, in una logica di sistema altamente specialistico in grado di valorizzare ed utilizzare le risorse esistenti”.

Il corso si propone di migliorare  la formazione degli operatori sanitari, ospedalieri e territoriali, che a vario titolo si occupino dei pazienti con carcinoma della mammella, aumentandone le competenze in tale ambito.

“L’obiettivo – conclude l’oncologo – è garantire outcome clinici e di qualità della vita, nel management di questa patologia, sempre più ambiziosi. Per tale motivo quest’anno, oltre alle sessioni dedicate alla diagnostica e alle terapie, abbiamo voluto introdurre anche la sessione  di cardioncologia. Infatti i trattamenti utilizzati nella cura del tumore della mammella (radioterapia e farmaci) sono molto efficaci ma possono, talora, essere gravati da cardio tossicità sia acuta che cronica. Per tale motivo la valutazione cardio oncologica è oggi assolutamente necessaria sia per garantire l’aderenza al trattamento sia per evitare danni cardiaci tardivi alle donne guarite dal cancro al seno.

Il corso sarà poi la sede competente per discutere delle novità  terapeutiche dell’ultimo anno, delle terapie riabilitative e  di supporto,  dei vantaggi del lavoro di squadra nella gestione del cancro della mammella e della necessità di un rapporto di comunicazione fattivo e costante tra Territorio e Ospedale per rendere efficiente ed efficacie il percorso di diagnosi e cura delle pazienti”.

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