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Canicattì. 11 consiglieri scrivono al Prefetto: Amministrazione comunale ignora interrogazioni 

I Consiglieri Comunali di Canicattì, Giangaspare Di Fazio, Angelo Cuva, Calogero Muratore, Giuseppe Lo Giudice, Alida Turco, Anita Alessi,  Cesare Sciabarrà, Gianluca Cilia, Fabio Falcone, Liliana Marchese Ragona, Giuseppe Lalicata, scrivono al Prefetto di Agrigento Maria Rita Cocciufa e per conoscenza all’assessorato alle Autonomie locali e funzione pubblica e al Presidente del Consiglio comunale. 

OGGETTO: DIRITTO DI ACCESSO ATTI E RISPOSTE ALLE INTERROGAZIONI DA PARTE DEI CONSIGLIERI COMUNALI.

Testo integrale: 

Sua Eccellenza,

le scriviamo per segnalarLe vari incresciosi episodi omissivi che purtroppo si verificano presso l’Amministrazione Comunale di Canicattì.

Nel rispetto dei dettati costituzionali e legislativi che tutelano il ruolo del Consigliere Comunale, l’art. 24, comma 1 dello Statuto Comunale, recita che “il Consigliere esercita il diritto di iniziativa per tutti gli atti di competenza del Consiglio comunale e può formulare interrogazioni e mozioni.”

In virtù di quanto sopra il comma 1 dell’articolo 32 del vigente Regolamento sul funzionamento del Consiglio Comunale e delle Commissioni, d’ora in poi “Regolamento” precisa che: “I consiglieri hanno diritto di presentare interrogazioni, interpellanze e mozioni su argomenti riguardanti direttamente le funzioni di indirizzo e di controllo politico-amministrativo del consiglio comunale e le altre competenze allo stesso attribuite dalla legge. Le interrogazioni sono presentate, in forma scritta e sottoscritte dai proponenti, all’ufficio di Presidenza del consiglio, il quale tempestivamente trasmette copia al Sindaco”.

In particolare il comma 2 specifica che: “L’interrogazione consiste nella richiesta rivolta al Sindaco o al Presidente del Consiglio comunale per avere informazioni circa la sussistenza o la verità di un fatto determinato o per conoscere i motivi ed i criteri in base ai quali ci si prefigge di operare in merito ad un determinato fatto o intervento”.

Infine, il comma 6 regolamenta le modalità e le tempistiche riguardante le interrogazioni a risposta scritta, chiarendo che: “Qualora l’interrogante chieda sia data risposta scritta all’atto ispettivo presentato, ferma restando la discussione in aula, il Sindaco e il Presidente del Consiglio comunale sono tenuti a rispondere entro 20 giorni dalla presentazione al protocollo generale del Comune”.

Tutto ciò premesso, purtroppo, dobbiamo nostro malgrado segnalarLe come vi siano enormi ed eccessivi ritardi da parte dell’Amministrazione Comunale a fornire il sacrosanto riscontro scritto alle numerose interrogazioni.

Nonostante numerosi solleciti, regolarmente protocollati a firma sia dei Gruppi Consiliari sia dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio Comunale (Sollecito Prot.: – N°20660 del 23/05/22, N°32300 del 17/08/22, – N°40518 del 17/10/22, – N°40546 del 17/10/22), non si registra nessuna forma di rispetto per il ruolo del Consigliere Comunale, la cui attività, in tali condizioni viene fortemente limitata.

A titolo esemplificativo si vuole sottolineare come, alla data odierna, non è pervenuta nessuna risposta (bel oltre i 20 giorni così come stabilito da regolamento, addirittura alcune ad oltre 120 giorni dal deposito!) alle seguenti interrogazioni avente ad oggetto:

• Fondi Europei e Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – progetti presentati;

• Chiusura di metà corsia del ponte sotto la colonia, tecnicamente riconosciuto come cavalcavia al km

3+ 820 della SS 122, prosecuzione via Cipro;

• Situazione di pericolo creata da un albero di alto fusto all’interno del cimitero comunale;

• Minacciati ed ipotetici provvedimenti disciplinari a seguito di un sopralluogo ispettivo all’interno del giardino del centro culturale San Domenico;

• Interrogazione pronta reperibilità protezione civile;

• Richiesta chiarimenti Vicesindaco – TOSAP;

• Richiesta elenco sanzioni elezioni elettorali;

Tematiche che dovrebbe trovare, nella discussione all’interno del Consiglio Comunale la conclusione di una amministrazione condivisa, partecipata ed inclusiva.

Tali circostanze palesano evidenti violazioni dello Statuto e del Regolamento del Consiglio Comunale di Canicattì e al contempo una illegittima compressione dei diritti dei Consiglieri, così come sanciti dal Testo Unico degli Enti Locali e dall’Ordinamento Regionale degli Enti Locali.

Si precisa altresì, che dette richieste si configurano come forme di controllo specifico, inerente alle funzioni di indirizzo e controllo politico-amministrativo “demandate dalla legge ai Consiglieri Comunali”, in relazione all’espletamento del mandato.

Per tutto quanto sopra esposto, siamo a richiederLe un Suo autorevole intervento volto a stigmatizzare il comportamento commesso dall’Amministrazione Comunale di Canicattì, sollecitando tutti gli atti dovuti ed un maggiore rispetto – da qui in avanti – per i diritti di tutti i Consiglieri Comunali, ancor più gravi in quanto rivolte non a singoli soggetti, ma ai rappresentanti istituzionali dell’intera cittadinanza.

In allegato alla presente si riporta un prospetto riepilogativo da cui si evince quanto sopra evidenziato. Certi di un Suo favorevole riscontro, ci pregiamo di offrirLe i nostri più deferenti ossequi.

Canicattì 23/11/22

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