La bambina di quattro anni che ha raggiunto l’Italia, Lampedusa, senza i suoi genitori su un’imbarcazione che trasportava migranti dalla Tunisia a ottobre, è stata rimpatriata. La notizia è stata resa nota dalle autorità tunisine. Il suo ritorno è avvenuto dopo che un giudice siciliano ha deciso di rimandarla a casa su richiesta delle autorità tunisine. Il ministero della Famiglia del Paese nordafricano, in un comunicato, ha dichiarato che un delegato tunisino per la protezione dei minori ha accompagnato la bimba nel viaggio di ritorno, “e l’ha consegnata alla sua famiglia all’arrivo all’aeroporto di Tunisi-Cartagine”.
I genitori della bambina avevano programmato di partire tutti insieme, anche con il figlio di sette anni, su un’imbarcazione di fortuna dalla città costiera di Sayada e dirigersi verso l’isola italiana di Lampedusa. Ma secondo il Forum tunisino per i diritti economici e sociali (FTDES), che segue da vicino la migrazione clandestina dalla Tunisia, il padre ha “consegnato la figlia al contrabbandiere sulla barca” prima di tornare indietro “per aiutare la moglie e il figlio che erano rimasti indietro”. “Nel frattempo, la barca è partita per Lampedusa”, si legge. I genitori, venditori ambulanti della Tunisia costiera, sono stati arrestati per l’incidente ma poi rilasciati.
L’Ftdes afferma che circa 2.600 minori tunisini, più di due terzi dei quali non accompagnati, hanno raggiunto l’Italia tra gennaio e agosto, su un totale di circa 13.000 migranti tunisini. Una profonda crisi economica sta spingendo un numero crescente di tunisini a tentare di raggiungere l’Europa, in particolare Lampedusa, a circa 130 chilometri dalla costa. Le autorità del Paese nordafricano di 12 milioni di abitanti, sotto pressione da parte dell’Europa per arginare il flusso, stanno lottando per intercettare coloro che partono.