Blitz degli ispettori dell’Azienda sanitaria provinciale di Agrigento nel cimitero di Piano Gatta. L’autorità sanitaria ha deciso di fare piena luce sulla vicenda delle decine e decine di salme chiuse nelle bare “parcheggiate” in un deposito del camposanto. I funzionari dell’Asp hanno trovato circa 150 bare non ancora tumulate, un centinaio delle quali in casse di legno posizionate su piedistalli in metallo. Pare che la salma più “anziana” in questo deposito sia da fare risalire al giugno 2021. Quasi un anno e mezzo in un deposito. Gli ispettori sono stati accolti da un “odore” nauseabondo. Non era la prima volta che nel cimitero si recavano uomini Asp, visto che appena pochi giorni prima si era svolto un altro sopralluogo. Ma in pochi giorni la faccenda sarebbe addirittura peggiorata, con altre salme arrivate da poco.
Da alcune bare è stata accertata la fuoriuscita di liquidi dai cadaveri, gocciolati direttamente sulla pavimentazione.
Il deposito, secondo quanto emerso dal sopralluogo non è a norma, rispetto al Dpr del 10 settembre 1990 in materia di camere mortuarie. Secondo la norma, tale luogo «deve essere illuminato e ventilato grazie a finestre e dotate di acqua corrente». A Piano Gatta questo deposito non rientra in questi parametri ed è quindi da considerare sostanzialmente fuori legge.
Gli ispettori dell’Asp hanno evidenziato come la sosta delle salme prima del seppellimento in un paese civile non dovrebbe protrarsi oltre le 48 / 96 ore, per evitare che tale prolungamento della “giacenza” possa innescare problematiche di natura igienico sanitaria. Gli Ispettori hanno intimato al Comune di Agrigento di adoperarsi immediatamente per effettuare le sepolture di tutte le salme in giacenza nel deposito. Hanno inoltre evidenziato come sia indispensabile salvaguardare la sicurezza degli operatori che saranno chiamati a tumulare le salme, le cui esalazioni durante le operazioni potrebbero innescare un vero e proprio “bubbone” infettivo, con tutto quello che ne consegue.
La relazione finale di questo sopralluogo è stata inviata al prefetto, al sindaco, all’assessore competente, al dirigente dei servizi cimiteriali e a quello dell’Utc.
Da settimane il responsabile regionale del dipartimento trasparenza enti locali del Codacons, Giuseppe Di Rosa, denuncia questo gravissimo stato di cose, con il Comune che al contrario ha evidenziato l’imminente tumulazione di decine di queste salme (96 per la precisione) in attesa, dei nuovi loculi. Loculi intorno ai quali manca quasi tutto, dal punto di vista infrastrutturale e logistico.
Questa la dichiarazione di Giuseppe Di Rosa, responsabile regionale trasparenza Enti Locali Codacons:
Cimitero di Piano Gatta, dopo il verbale degli Ispettori Asp da noi interessati con l’esposto del 26 ottobre, intervengano Prefetto e Procura e riportino la legalità al Cimitero di Piano Gatta.
Dopo 2 anni dall’insediamento della Giunta Miccichè non avendo avuto il riscontro che dovevamo avere in considerazione degli impegni pre elettorali assunti dallo stesso sindaco con l’odierno Responsabile Regionale Trasparenza Enti Locali della nostra sigla, ha in data 26 ottobre u.s. proceduto ad inviate alla Procura della Repubblica ed agli uffici interessati come l’Asp un esposto denuncia sulla gravissima situazione igienico sanitaria riscontrabile al Cimitero di Piano Gatta.
Ieri, dopo il nostro incontro con il Commissario Asp il Dott. ZAPPIA avvenuto alcuni giorni fa, ecco il primo risultato tangibile, gli Ispettori ASP sono intervenuti ed hanno riscontrato tutto ciò che noi avevamo denunciato.
Procura e Prefetto adesso diano risposte al territorio, un territorio dove sembra proprio che ci sia qualcuno che pensa di godere di una condizione di assoluta immunità e convinto di essere al di sopra della legge.
Solo con un serio e deciso intervento da parte delle massime autorità locali, si potrà finalmente riportare la normalità in questo martoriato territorio, dove il potente di turno pensa sempre di poter lucrare sulle disgrazie altrui.