“Journey to the end of the light”, questo è il titolo del nuovo e secondo album della band palermitana Coral Caves, pubblicato dall’etichetta M.P.&Records e ispirato alle vicende di Ferdinand Bardamu in “Viaggio al Termine della Notte”, l’opera probabilmente più apprezzata di Louis Ferdinand Céline. Un album che offre all’ascoltatore la possibilità di un nuovo approccio alla letteratura dello scrittore e saggista francese, considerato uno dei maggiori esponenti dell’espressionismo e del modernismo.
La band, attraverso le sonorità del progressive rock a cui fanno eco percettibili influenze psichedeliche anni ’60, riesce in qualcosa di veramete difficille ovvero ricreare un’atmosfera densa di suoni e vibrazioni pastose che rendendo le tracce una natulare colonna sonora per l’opera da cui sono ispirate, un rapporto tra lettere e note capace di raggiungere un perfetto stato di simbiosi concettuale.
Un sound capace di offrire un’esperienza sensoriale che va perfettamente ad integrarsi alla lettura delle opere di uno dei pilastri letterari del novecento.
Sul piano tecnico-strumentale il parterre di musicisti palermitani offre all’ascoltatrore un disco di vera matrice progressive rock con lunghe parti strumentali prive di virtuosismi “nutri ego”, variazioni strumentali tecnicamente ben studiate e strutturate e una cura della pulizia del suono e della qualità dell’incisione quasi maniacali.
L’alternanza di fiati, chitarre, bassi, organi e una voce mai deludente, creano infatti un suono genuino e sincero, l’album non punta a conquistare o impressionare l’ascoltatore attraverso tecnicismi e virtuosismi, ma lo trascina a se con fascino, e la percezione è quella di trovarsi sempre di fronte a qualcosa di accessibile e soprattutto godibile senza strizzare l’occhiolino alle nicchie.
Un lavoro raffinato e curato nei dettagli, come ad esempio la copertina realizzata dalla pittrice Alessia Bennardo, o le grafiche curate dallo studio grafico Ondemedie, che perfettamente si integrano con quella che è la l’impronta artistica del disco.
L’ordine di ascolto potrebbe essere distinto in tre atti, il primo interamente ispirato al romanzo di L.F. Cèline e alle sue concezioni letterarie, un secondo atto che attinge ad una categoria di brani “perduti e ritrovati” dai Coral Caves durante gli anni e un terzo atto in cui la band ha voluto concedersi l’inserimento di due cover, “Lavender” dei Marillion e “Here Comes the Flood” di Peter Gabriel, che se da un lato possono sembrare pretenziose, rispecchiano perfettamente in realtà l’alta caratura artistica dei musicisti coinvolti nel progetto. Cosìì dopo Mitopoiesi (pubblicato nel 2008), un disco saturo di interessanti riferimenti alla spiritualità tolkieniana e a temi esistenziali, il nuovo disco consacra la maturità della band e le sue sonorità raffinate ma mai snob, fedeli alla sua natura fortemente contaminata dal rock d’autore.
Il disco è per chi volesse affrontare il “Viaggio al Termine della Notte”, è disponibile sulle piattaforme Spotify, Amazon Music e Apple Music in formato digitale. Sul sito del distributore ufficiale GT Music o in cd nel negozio Ebay del Circolo librario Occidente.
Previsto per gennaio il nuovo tour live della band che partirà da Palermo. Buon ascolto. Salvatore Battaglia