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Canicattì. È stato il pizzaiolo arrestato per droga a sparare contro auto dopo lite

I poliziotti del Commissariato di Canicattì hanno fatto “parlare” fin da subito la pistola sequestrata ad Angelo Ivan Lo Brutto, 26 anni, finito in manette perché trovato in possesso di oltre trecento grammi di cocaina, un bilancino, sostanza da taglio, un tirapugni, quasi quindicimila euro in contanti e una pistola calibro 7.65. 

È lui ad aver sparato sei colpi di arma da fuoco contro l’auto di un coetaneo, forse dopo una lite in strada. I proiettili si sono conficcati nello sportello e nel cofano. E la pistola sequestrata, certamente non per caso, il giorno dopo è apparsa subito compatibile, anzi era quella, con la vicenda dell’attentato di 24 ore prima. I poliziotti del commissariato di Canicattì, guidati momentaneamente dal vicequestore Cesare Castelli in sostituzione del dirigente Francesco Sammartino, hanno subito battuto la pista investigativa che portava al giovane canicattinese, aiutati anche dalla vittima dell’attentato che ha indicato nel compaesano l’autore dell’intimidazione e dalle telecamere di video-sorveglianza installate nella zona. Proprio le telecamere avevano immortalato gli spari e così gli agenti sono andati a colpo sicuro consapevoli di trovare l’arma che aveva matricola abrasa e munizionamento esagerato. Le perquisizioni (personale, veicolare, domiciliare e nella pizzeria dove lavorava Lo Brutto che percepiva persino reddito di cittadinanza) hanno fatto il resto. Chiudere il cerchio è stato il passo successivo.L’indagato (difeso dall’avvocato Santo Lucia) ha ammesso le contestazioni mosse nei suoi confronti, seppur avvalendosi della facoltà di non rispondere, con alcune dichiarazioni spontanee.

Il Gip del tribunale di Agrigento, Giuseppe Miceli, ha convalidato l’arresto e contemporaneamente firmato misura cautelare disponendo nei confronti del pizzaiolo gli arresti domiciliari con obbligo di braccialetto elettronico.

Il Gip ha deciso per la misura meno afflittiva della detenzione in carcere tenendo conto della pericolosità del 26enne ma anche del pentimento dichiarato da Lo Brutto.

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