È di un neonato di 20 giorni, originario della Costa d’Avorio, la salma trovata dai militari della Capitaneria quando hanno agganciato e soccorso, stanotte, un barchino con a bordo 36 persone, fra cui 9 donne e 2 minori. Sul natante, soccorso al largo di Lampedusa, anche due ustionati.
I medici, presenti al molo Favarolo durante lo sbarco, hanno effettuato un’ispezione sul corpo del neonato e hanno riferito che il decesso corrisponde a quanto dichiarato dalla madre al momento del soccorso: il neonato soffriva di problemi respiratori. Il cadavere è stato portato nella camera mortuaria del cimitero di Cala Pisana. La mamma del piccolo è stata invece trasferita, così come i compagni di viaggio, all’hotspot di contrada Imbriacola.
Intanto in 147 hanno raggiunto la più grande delle Pelagie durante la notte, si aggiungono ai 375 approdati ieri.
I gruppi sono stati portati, dopo un primo triage sanitario, all’hotspot di contrada Imbriacola dove i presenti sono adesso 1.179. La Prefettura di Agrigento ha disposto, con il traghetto di linea Cossydra che giungerà oggi a Porto Empedocle, un ulteriore trasferimento di 80 ospiti.
L’equipaggio Nadir della ong Resqschip è intervenuto in supporto delle operazioni di soccorso di cinque barche in pericolo con oltre 200 migranti a bordo. Un natante si è capovolto, ma tutte le 37 persone sono state tratte in salvo dalla Guardia costiera con l’aiuto del Nadir. Un ragazzo è in condizioni critiche e ha bisogno di cure. «Poichè attualmente siamo l’unica ong nel Mediterraneo centrale – afferma – continueremo a essere qui per aiutare».