Sono 35 i naufraghi che restano a bordo della Humanity 1 al porto di Catania, al termine delle ispezioni. Si tratta di uomini adulti, senza problemi medici. Sarebbero quindi sbarcati a Catania 144 dei 179 migranti che erano a bordo della nave. Lo riferisce la stessa ong.
Restano al largo della costa etnea altre tre navi ogn: la tedesca Rise Above, con a bordo 90 persone, e le norvegesi Ocean Viking, con 234 migranti a bordo, e Geo Barents, con 572 persone soccorse. Quest’ultima è fuori dalle acque territoriali italiane, ma naviga vicino al suo ‘confine’.
“Non consentire anche lo sbarco dei non fragili dalla Humanity 1 è una decisione arbitraria e contraria alle disposizioni internazionali sul salvataggio in mare che prevedono che i naufraghi devono essere accompagnati nel porto sicuro più vicino. Tutti i naufraghi, non solo alcuni, come stabilito in base a estemporanee decisioni ministeriali”. Lo dichiara il deputato Pd alla Camera e segretario regionale del partito in Sicilia, Anthony Barbagallo.
“In questo istante sulla nave un naufrago si è sentito male e non c’è neanche un’ambulanza sul posto. La presidente Giorgia Meloni ha la responsabilità di ogni vita attualmente sospesa su questa nave Sos-Humanity nel porto di Catania. Non potete piegare la vita di esseri umani alle vostre convenienze di Palazzo.
Un pool di avvocati sta seguendo la posizione legale dei 35 profughi rimasti a bordo della nave Humanity 1. Non partiranno, perché sarebbe illegale. Ci stiamo attivando per fare valere la legge e il diritto internazionale». Lo afferma Aboubakar Soumahoro, deputato della Camera di Verdi e Sinistra italiana.
Anche la nave Geo Barents, di Medici Senza Frontiere, è diretta verso il porto di Catania, così per come è stato ieri notte per la Humanity 1.
La decisione – riferisce la stessa Ong – è stata presa dalle autorità italiane per valutare i casi di vulnerabilità a bordo della nave che attualmente ospita 572 naufraghi.