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Lampedusa al collasso. Arriva il Procuratore Vella. Sindaco sconfortato. Bambina sbarcata sola, arrestato proprietario barcone

Il sindaco di Lampedusa e Linosa, Filippo Mannino, afferma: “Non è semplice fare il Sindaco di queste isole. Nelle ultime ore sono successi degli eventi tragici che mi hanno colpito profondamente. In poco tempo mi sono state consegnate le salme di due bimbi carbonizzati, più altri corpi giunti sulla nostra banchina, ed altre persone risulterebbero disperse in mare.”

Il procuratore capo, facente funzioni, di Agrigento, Salvatore Vella, si è recato a Lampedusa e nella sala conferenze dell’aeroporto, ha tenuto un incontro con le forze dell’ordine e i soccorritori che si occupano dell’emergenza immigrazione.

L’incontro per analizzare i flussi delle migrazioni, ma anche per provare a velocizzare il dissequestro delle 11 salme di migranti, fra cui quelle di 4 bambini piccolissimi, che da giorni si trovano nella camera mortuaria del cimitero di Cala Pisana.

E sempre oggi il cadavere di un immigrato è stato ripescato, da una motovedetta della Capitaneria di porto, a diverse miglia di distanza dalla costa di Lampedusa. La salma è stata portata al molo Favarolo del porto dell’isola più grande delle Pelagie. E’ il sesto corpo recuperato negli ultimi tre giorni davanti alle coste lampedusane.

Nel frattempo proseguono gli sbarchi. 

Salgono a sei, a partire dalla mezzanotte. Dopo i 43 giunti nella notte, altri 202 hanno raggiunto nelle scorse ore la più grande delle Pelagie. Il gruppo più consistente, 107 persone, tra cui una donna, arriva da Bangladesh, Siria, Egitto, Marocco e Sierra Leone. Prima di loro nelle acque antistanti l’isola erano stati intercettati 49 (tra cui 14 donne e 7 minori) e 30 (tra cui 8 donne e un minore) migranti. Sono riusciti, invece, a raggiungere autonomamente l’isola 16 tunisini, tutti uomini.

Sono 1139 i migranti presenti all’hotspot di contrada “Imbracola”. La Prefettura di Agrigento, d’intesa con il Viminale, ha disposto per oggi il trasferimento di 560 persone. Questa mattina, con il traghetto di linea per Porto Empedocle, sono partiti 110 migranti. In serata, con la stessa destinazione, ne partiranno altri 450.

La magistratura tunisina ha rimesso in libertà, dopo la madre, anche il padre della bambina di quattro anni sbarcata da sola domenica 16 ottobre a Lampedusa. Lo ha reso noto il portavoce dei tribunali di Mahdia e Monastir, Farid Ben Jha, alla radio Mosaique Fm aggiungendo che il giudice inquirente del tribunale di Monastir “ha preso in considerazione l’aspetto umano di questo caso, decidendo così di rilasciare i due genitori. Tuttavia, al fine di garantire il corretto svolgimento delle indagini, ad entrambi i genitori è stato imposto il divieto di viaggiare. Si tratta di una procedura preventiva che consentirà al giudice di poterli interrogare. Il fascicolo è collegato a un caso di associazione a delinquere con l’obiettivo di organizzare una traversata clandestina” ha affermato. Secondo una nota del ministero tunisino della Famiglia, delle donne, dell’infanzia e degli anziani, i membri dell’unità di crisi del ministero degli Esteri di Tunisi faranno visita alla bimba in Italia e incontreranno i giudici italiani per decidere sul caso.

Il Tribunale di primo grado di Monastir in Tunisia ha ordinato l’arresto del proprietario dell’imbarcazione che ha trasportato la bambina, per sospetto traffico di migranti e ha deciso di mantenere in stato di scarcerazione il figlio. La piccola e’ stata separata alla partenza dai genitori e dalla sorella di sette anni, quest’ultima affetta da una cardiopatia e in cerca di cure. 

Le autorita’ dell’Italia hanno deciso di affidare temporaneamente a un avvocato italiano la tutela della bimba tunisina di quattro anni. 

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