Operazione denominata “Dark community”, i carabinieri della Tenenza di Favara hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misure cautelari emesse dal gip del tribunale di Agrigento nei confronti di 7 persone. 12 gli indagati.
In carcere: Chyarl Bennardo, 40 anni di Favara; Carmelo Cusumano, 52 anni di Favara. Obbligo di dimora: Emanuele Luigi Capraro, 24 anni di Agrigento; Gaetano Lombardo, 47 anni di Favara; Divieto di dimora in provincia di Agrigento: Paolo Graccione, 45 anni nato in Germania; Fiorella Bennardo, 43 anni di Favara. Obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria: Giuseppe Papia, 64 anni di Favara.
Gli indagati in totale sono 12: Chyarl Bennardo, 40 anni di Favara; Paolo Graccione, 45 anni nato in Germania; Gaetano Gramaglia, 32 anni di Favara; Carmelo Cusumano, 52 anni di Favara; Emanuele Luigi Capraro, 24 anni di Agrigento; Gaetano Lombardo, 47 anni di Favara; Giuseppe Papia, 64 anni di Favara; Carmelo Nicotra, 37 anni di Favara; Antonio Emanuele Gramaglia, 28 anni di Favara; Salvatore D’Oro, 50 anni di Favara; Antonio Presti, 37 anni di Agrigento; Fiorella Bennardo, 43 anni di Favara. L’attività di indagine condotta dai carabinieri di Favara e dai militari della Compagnia di Agrigento – coordinata dal procuratore della Repubblica facente funzioni Salvatore Vella e dal sostituto procuratore Paola Vetro – è stata avviata nel novembre 2020 e ha preso vita a seguito di diverse segnalazioni, tra le quali una richiesta di aiuto di una donna ospite di una struttura che aveva raccontato di aver subito violenze sessuali e minacce come corrispettivo della vendita di sostanza stupefacente. I successivi accertamenti svolti dai carabinieri, anche con l’ausilio di intercettazioni telefoniche e sistemi di videosrveglianza, hanno consentito di definire i meccanismi di funzionamento di quella che a tutti gli effetti può definirsi una strutturata piazza di spaccio. Il lavoro investigativo ha portato alla luce una fiorente attività di spaccio di sostanze stupefacenti svolta all’interno della comunità per disabili psichici “Oasi di Emmanuele”, a Favara, abusando della minorità fisica-psichica dei soggetti ospiti della struttura e destinatari della sostanza stupefacente. Le indagini consentivano altresì di accertare come gli indagati rifornissero di droga gli ospiti della struttura con problematiche di tossicodipendenza o di natura psichica con la compiacenza, e in alcuni casi della correità, di responsabili e dipendenti della “Oasi di Emmanuele”. Questi assecondavano le richieste di droga da parte dei degenti, consentendo l’ingresso della sostanza stupefacente all’interno della comunità e, in alcune occasioni, provvedendo direttamente a reperire la droga. Tra i protagonisti delle dinamiche di spaccio vi era anche un indagato, Carmelo Cusumano, già sottoposto a detenzione domiciliare presso l’Oasi di Emanuele che, con la complicità di un familiare, introduceva nella struttura una quantità consistente di stupefacente del tipo hashish che poi spacciava agli altri degenti. Le indagini esperite, infine, consentivano di acclarare numerosi episodi di abusi e maltrattamenti posti in essere da dirigenti e operatori della comunità, mediante minacce o vere e proprie aggressioni fisiche, in danno di pazienti ogni volta che questi lamentavano carenze o disservizi. Le indagini giudiziarie sono in corso di conclusione e le condotte non sono ancora definitivamente accertate. VIDEO: