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Caltanissetta. Associazione Ligabue: Asp toglie locali a persone con disagio psichico  

Nota stampa dell’associazione Ligabue di Caltanissetta a firma del presidente Salvatore Pecoraro e del segretario Claudio Lombardo: 

La palazzina di via Cusmano come Fort Apache o come il ponte di comando del Titanic? La direzione aziendale dell’ASP di Caltanissetta come il colonnello Turner, chiusa nel suo fortino circondata da spietati pellerossa, o come il Capitano Edward John Smith intenta a rassicurare ignari passeggeri mentre la nave affonda? O forse simili ad entrambi?

Sicuramente la palazzina di via Cusmano appare ai cittadini nisseni come un immenso muro di gomma su cui rimbalzano richieste, istanze, bisogni.

Abbiamo più volte chiesto come Associazione un confronto con gli attuali vertici della Azienda Sanitaria, lo abbiamo fatto pazientando e facendo lunghe anticamere nella famigerata palazzina, abbiamo inviato PEC, comunicati stampa, ricevendone in cambio denuncia per diffamazione ed ora pure l’intimazione a lasciare i locali concessi da oltre un ventennio dalla stessa ASP per le nostre attività.

La pandemia ci ha lasciato una pesante eredità: è cresciuto il malessere delle persone, crescono gli stati d’ansia e depressione, è cresciuto l’uso di farmaci, crescono in maniera davvero preoccupante i suicidi e i tentati suicidi specie tra adolescenti e giovani.

Ci saremmo aspettati una chiamata a raccolta da parte dei vertici ASP, della Direzione del Modulo del Dipartimento di Salute Mentale per provare a costruire una iniziativa concertata e condivisa per fronteggiare la situazione. Nulla di tutto questo, anzi l’esatto contrario: servizi sempre più carenti, poco personale ormai esausto, persone fragili sempre più sole.

L’Associazione Ligabue da 30 anni è impegnata nella tutela dei diritti delle persone con disagio psichico, delle loro famiglie. Anche alle nostre iniziative la pandemia ha creato enormi disagi. Non è venuta meno, però, la volontà di tutelare i diritti dei nostri familiari più fragili, delle persone con disagio psichico.

Non abbiamo certo l’intenzione di smobilitare, tutt’altro, abbiamo in cantiere la attivazione di un centro di ascolto, di consulenza ed orientamento, l’avvio di un corso di ortoterapia e di giardinaggio, un percorso di formazione di mutuo auto aiuto e altro ancora.

Su molte cose avremmo voluto confrontarci con i vertici della Azienda Sanitaria: sulle nostre iniziative, ma soprattutto come intendono fronteggiare il disagio crescente, avremmo voluto confrontarci, per fare un esempio, sul Budget di Salute, sapere se è stato avviato l’iter per la realizzazione dei Progetti Terapeutici Individualizzati di presa in carico comunitaria così come disposto dall’art 24 della Legge regionale 16 ottobre 2019, n° 17. Ma queste nostre richieste si sono infrante contro il muro di gomma che circonda la palazzina di via Cusmano e i vertici della Azienda Sanitaria.

Siamo anche disposti a ridiscutere dei locali che ci sono stati assegnati a condizione che ci vengano concessi altri locali, idonei, per svolgere le nostre attività, ma anche su questo silenzio assoluto.

Ci vediamo costretti a scegliere la strada dei comunicati stampa, ma non sarà il silenzio della direzione aziendale dell’ASP di Caltanissetta a farci desistere.

Piccola postilla ci perdonino i nativi americani sull’uso improprio e scorretto delle parole spietati pellerossa, quelli spietati erano il colonnello Turner e i suoi uomini, quasi come i dirigenti dell’ASP di Caltanissetta.

Lettera inviata a mezzo PEC il 13 ottobre ai vertici ASP di Caltanissetta

Con riferimento alla Pec inviata al nostro indirizzo di posta elettronica certificata il 12 ottobre 2022 e all’allegato datato 15/04/2020 protocollo 16404 nella quale viene richiesto alla Associazione Ligabue di restituire i locali concessi da questa ASP a seguito di apposito protocollo d’intesa, faccio innanzitutto presente che lo scrivente è venuto a conoscenza solo attraverso la succitata mail della richiesta dell’ASP, richiesta inviata a mezzo mail ad un indirizzo di posta elettronica non più in uso. Tuttavia, la lettera de qua, non può essere considerato un atto definitivo, idoneo cioè ad autorizzare la chiusura d’imperio dei locali in uso all’associazione, impedendone l’accesso da parte dell’ASP che, è bene sottolineare, ha posto in essere almeno due reati (violenza privata ed esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza sulle cose).

Ma non è, ovviamente, mia intenzione e della associazione da me rappresentata perseguire strade giudiziarie che conducono ad una contrapposizione poco proficua.

In questi anni abbiamo cercato, con ogni mezzo, di avviare un confronto costruttivo con i vertici della ASP di Caltanissetta, lo testimoniano le due distinte richieste di incontro inviate a mezzo PEC (il 28/09/2020 e il 04/10/2022) senza contare le ripetute richieste inoltrate oralmente attraverso la vostra segreteria.

Non vi è alcun dubbio che l’associazione, che può vantare oltre 30 anni di attività, negli ultimi due anni ha poco utilizzato i locali messi a disposizione dall’ASP, ma le ragioni sono strettamente connesse alla crisi pandemica, alle difficoltà di poter organizzare e progettare iniziative ed attività che prevedevano la presenza di più persone in luoghi chiusi.

Non è certo intenzione mia né della associazione che rappresento smobilitare. Anzi la difficile uscita dalla crisi pandemica, con i mille problemi di natura assai diversa tra loro che ha lasciato in eredità, motiva ancor più la necessità del prezioso lavoro di organizzazioni come l’Associazione Ligabue che sono capaci di cogliere prima di istituzioni formali disagi e nuovi bisogni (così come è universalmente riconosciuto da tutti gli scienziati sociali), tant’è che sono in cantiere ed in fase avanzata di realizzazione diverse iniziative: la riapertura di un centro di ascolto, orientamento e consulenza rivolto alla cittadinanza nissena, un corso di ortoterapia e giardinaggio rivolto a persone con disagio psichico, un corso di auto/mutuo/aiuto.

Voglio precisare che non siamo legati ai luoghi, che non è mia intenzione Ne dell’Associazione Ligabue intestarsi battaglie di principio, abbiamo a cuore ben altre questioni: il disagio, sempre più crescente, delle persone con problemi psichici.

Siamo quindi disponibili ad un costruttivo confronto sulla destinazione dei locali attualmente utilizzati dalla associazione (come peraltro si può desumere dalla richiesta di incontro inviata via pec il 04/10/2022), quel che ci preme, e questo intendo sottolinearlo con forza, è avere uno spazio idoneo per poter svolgere le nostre attività.

Anche a voler dare una certa pregnanza alla V.S. lettara del 15/04/2020, è naturale che ad essa è necessario debbano seguire altri atti come ad es. concordare un nuovo protocollo d’intesa, concordare nuovi locali per la Ligabue e consentire il trasloco della mobilia e delle “cose” dell’associazione, fino a quel momento continueremo, come da vigente protocollo d’intesa stipulato con la direzione ASP di Caltanissetta, ad utilizzare i locali concessi in comodato d’uso.

Torno quindi a richiederVi di voler fissare una data per un incontro per avviare un confronto che faccia il punto su tutte le questioni che vi avevo posto con la precedente richiesta.

Resto in attesa di un sollecito riscontro e si inviano

saluti cordiali

Avvocato Salvatore Pecoraro

Presidente Associazione Ligabue

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