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In carcere entrati telefonini, 50 indagati: uno di Canicattì e uno di Favara 

Oltre 100 microtelefoni sarebbero entrati nel carcere della Dozza di Bologna, e destinati ai capi della criminalità organizzata per continuare a gestire le attività illecite. In tutto, nel fascicolo che si appresta a chiudere il pubblico ministero Roberto Ceroni, vi sono 50 indagati, e fra questi anche due agrigentini: Antonino Chiazza, 53 anni di Canicattì, e Carmelo Nicotra, 40 anni di Favara.

Chiazza è stato arrestato, ed è attualmente sotto processo, nell’ambito della maxi operazione antimafia “Xidy”, mentre Nicotra è stato uno dei protagonisti della faida Favara-Liegi, ed è stato condannato in primo grado a 5 anni e 4 mesi di reclusione lo scorso giugno. Quasi tutti gli indagati sono detenuti, ma nel fascicolo vi sono addebiti anche verso una avvocata, accusata di avere fatto da veicolo per stupefacenti e telefoni.

Tra gli indagati affiliati, ma anche boss e killer di ‘ndrangheta, mafia, Camorra, mafia albanese, marocchina e nigeriana. 

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