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“Miniera – sonde d’arte” a Caltanissetta fa scoprire la bellezza: un mondo di poesia, letteratura, teatro, musica, pittura, cinema, ballo

Luoghi suggestivi e affascinanti sono diventati simboli di espressioni artistiche coinvolgenti, tappe di un percorso che, cominciato sotterraneo … in miniera, una picconata dopo l’altra, ha diradato il buio e portato alla luce una bellezza che solo le manifestazioni culturali riescono a trasmettere. Iniziato a settembre a Caltanissetta, si è conclusa ieri la seconda parte della prima edizione di “Miniera – Sonde d’arte”, il festival che con brio, vivacità, musicalità e un ritmo cadenzato da appuntamenti eterogenei ma connessi, ha legato eventi, territori, personaggi e realtà diverse. Proprio come dentro una miniera, guidati dalla luce dell’arte, si è esplorato e scoperto un mondo di poesia, letteratura, teatro, musica, pittura, cinema, ballo e tanto altro. Preziose pepite d’arte mostrate al pubblico nisseno ma anche a quanti, visitatori e turisti, sono arrivati da altre realtà, coinvolti da un percorso culturale fatto anche di esposizioni oltre che di specifici appuntamenti in luoghi particolari, come il bellissimo Palazzo Moncada o lo straordinaria Teatro Regina Margherita, solo per fare qualche esempio, fino a spingersi alla scoperta minuziosa, come nel caso delle botteghe di scultori, celate da normali saracinesche, e trasformati invece in palcoscenici per poesia e musica. Tra gli appuntamenti di quest’ultimo fine settimana da segnalare la masterclass del regista Andrea Traina, la musica da cinema dei Chroma Ensemble, l’insalata musicale dell’ensemble Dolci Accenti, le diverse e interessanti tappe della “Stazione poesia” con le “poetesse di lune e degli altri”, lo spettacolo teatrale interattivo “La maledizione della civetta”, firmato sempre da Traina, un giallo da risolvere grazie all’intervento del pubblico in sala. Un successo annunciato, per “Miniera – sonde d’arte” che hanno spinto l’assessore comunale alla Cultura, Marcella Natale e il curatore Salvatore Schembari, della Fondazione degli Archi, ad annunciare nuovi appuntamenti in futuro. Insomma è una miniera che non si chiuderà, dove si continuerà a scavare, a cercare, a scoprire per emozionarsi. 

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