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Regionali Sicilia, Schifani del centrodestra verso l’elezione 

Per gli exit poll del Consorzio Opinio-Rai, Renato Schifani si appresterebbe a vincere le elezioni in Sicilia. L’ex presidente del Senato, sostenuto dall’intero centrodestra, avrebbe una percentuale tra il 37 e il 41 per cento, in vantaggio di 13 punti sul secondo, Cateno De Luca, sostenuto solo dal suo movimento Sicilia Vera. A «Scateno», come è stato soprannominato l’ex sindaco di Messina per la sua irruenza, viene attribuita una forbice del 24-28 per cento.

Sulla base di questa rilevazione, dunque, non inciderebbe sul risultato finale il voto disgiunto, la possibilità data dalla legge elettorale regionale di votare per una lista e per un candidato presidente di un altro schieramento: una possibilità sulla quale ha puntato De Luca in campagna elettorale sperando di intercettare voti nel bacino del centrodestra. Ma se lo spoglio delle schede dovesse confermare il dato dell’exit poll, il centrodestra dimostrerebbe di avere ritrovato l’unità dopo lo scontro durissimo tra i partiti che aveva impedito la ricandidatura di Nello Musumeci.

Soltanto terza Caterina Chinnici, appoggiata dal Pd e dalla lista dei Centopassi espressione di partiti della sinistra e di movimenti: l’eurodeputata, figlia del magistrato Rocco Chinnici assassinato dalla mafia nell’83, avrebbe tra il 15,5 e il 19,5 per cento.

Quarta piazza per Nuccio Di Paola del M5s, tra il 13 e il 17 per cento nonostante il bagno di folla che aveva accolto Giuseppe Conte nel suo tour elettorale di tre giorni nell’Isola. Se Pd e M5s non avessero rotto l’alleanza che aveva portato a celebrare le storiche primarie di coalizione in Sicilia, con questi numeri il «fronte progressista» avrebbe conteso la vittoria a Schifani.

Gli altri due candidati in corsa per la presidenza della Regione – Gaetano Armao per il Terzo Polo ed Eliana Esposto per Siciliani liberi – si attesterebbero tra l’1,5 e il 3,5 per cento.
Bocche cucite nei comitati elettorali dei candidati alla presidenza, nessun commento agli exit poll. Adesso riflettori puntati sullo scrutinio di domani, comincerà alle 14. All’attesa per il nuovo presidente della Regione si aggiunge quella dei 900 candidati per gli scranni dell’Assemblea regionale siciliana: chi vincerà le elezioni avrà anche la maggioranza in aula per potere governare?

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