Di Danila Bonsangue.
Eugenio Di Francesco, presidente dell’associazione regionale antiracket e antiusura “Rete per la Legalità Siciliaaps – SOS Impresa”, dopo aver appreso dell’ultimo raid in contrada “Giangaragano”, nelle campagne di Campobello di Licata dove ignoti hanno tagliato i tiranti, facendo finire a terra oltre 600 piante di vite, all’interno di un’azienda agricola, di proprietà di un 46enne di Ravanusa, afferma: “E siamo a quota 6? Cosa aspettiamo! Che continuino ancora questi episodi di violenza efferata che ho definito “omicidio bianco” …mentre la politica tace, gli amministratori locali sono distratti dalla ricerca del singolo voto o, pensano che non è un problema che appartiene a loro, mentre le rappresentanze di categoria sindacali rimangono alla finestra a guardare lo scempio che i nostri agricoltori stanno subendo …oggi è il tempo di alzare la testa. A partire dal singolo, da ognuno di noi, che abbiamo una parte attiva nel territorio. Non si può rimanere silenti all’uccisione degli investimenti dei nostri imprenditori agricoli.
Il silenzio è mafia! Lo girarsi dall’altra parte è mafia! Non contribuire alla ricerca di verità e giustizia è mafia!
Il territorio di Agrigento sta vivendo un periodo difficile che compromette il futuro e l’impegno ad investire nel territorio. Alziamo la testa, collaboriamo, gridiamo senza paura e con libertà chi oggi compromette il nostro vivere.
Denunciamo!”
