Mussomeli. Ospedale in forte affanno. La denuncia dei sindacati
Un ospedale in forte affanno il P.O. “M.I.Longo” di Mussomeli nonostante un’utenza in forte crescita. Lo denunciano i sindacalisti Salvatore Cardinale CGIL, Lillo Polito, Luca Taibi e Giuseppe Butticè della UIL- Osvaldo Barba, Giuseppe Mantio e Carmela Augello del NURSIND.
“L’ospedale di Mussomeli – punto di riferimento di 3 province – continua a dare risposte a persone che provengono dalla provincia di Agrigento, Palermo e Caltanissetta ma con grande affanno per problemi atavici e nuovi mai risolti. Un pronto soccorso con grave carenza di medici.
Una radiologia con due soli medici ed un laboratorio analisi con un solo biologo con difficoltà nella refertazione di esami che, per almeno venti giorni al mese, vengono inviati a Caltanissetta per le urgenze tanto pomeridiane quanto notturne.
Una chirurgia chiusa da quasi un anno che mette a grave rischio l’incolumità dell’utenza in casi di emergenza.
La carenza cronica di anestesisti che, seppur tamponata con l’invio di medici di Caltanissetta, non garantisce comunque una serie programmazione degli interventi chirurgici.
Una pediatria chiusa da anni così come una riabilitazione mai aperta.
Il CAL di Endoscopia in grande affanno con un solo medico che, tra non molto, andrà in quiescenza.
Il CAL di Oculistica, che richiama utenza da ogni parte con numeri in forte crescita, da almeno due anni ha inoltrato richieste per acquisto attrezzature indispensabili per l’attività di prevenzione e cura che non sono mai state evase così come il recente mancato approvvigionamento di presidi per l’attività chirurgica che genereranno rinvii della programmazione operatoria con allungamento delle liste d’attesa.
Il reparto di ortopedia, fiore all’occhiello della sanità nissena, necessita di rinforzi a livello medico.
Manca da molto tempo la presenza di uno psichiatra al Centro Salute Mentale con gravissimi disagi per l’utenza che, nonostante la presenza di uno psicologo certamente utile, richiede e necessita di uno specialista del settore.
Lo stesso dicasi per il S.E.R.T.
Completamente dimenticato il territorio che, con il prossimo pensionamento di personale sanitario di varia qualifica, sarà costretto a ridimensionare se non a chiudere completamente l’attività.
Chiediamo al management aziendale risposte chiare e perentorie tanto sulle azioni da intraprendere che sulla tempistica delle stesse.