Alle elezioni regionali del 25 settembre ci sarà in corsa anche il terzo polo, quello riformista di Carlo Calenda e Matteo Renzi, Azione e Italia Viva.
Alla presidenza è candidato Gaetano Armao, assessore all’Economia e vicepresidente uscente della Regione siciliana.
A sugellare quella che era solo una ‘pazza idea’ qualche giorno fa è stato l’accordo raggiunto a livello nazionale seguito anche in Sicilia da un patto fra Azione e Italia Viva ovvero fra agli uomini e le donne di Calenda e quelli di Renzi. Se, infatti, +Europa viaggia verso il centrosinistra e Ferrandelli resta in casa Bonino, lo strappo fra Calenda e il Pd a Roma ha sancito la separazione anche dell’alleanza Azione +Europa che era maturata a Palermo proprio intorno alla candidatura a sindaco di Fabrizio Ferrandelli.
A dare il via libera a questa possibilità è stato, per assurdo, il ritiro dalla corsa di Nello Musumeci. Se, infatti, il presidente dimissionario fosse stato in corsa per un Musumeci bis, Armao non avrebbe dato il proprio consenso alla candidatura. Il ritiro, invece, ha aperto scenari fino al giorno precedente solo sussurrati ma ritenuti improbabili. Fra questi la pazza idea di Azione, in coppia con Iv, di schierare un proprio candidato alla Presidenza della Regione per marcare la propria presenza in maniera chiara e contribuire alla costruzione progressiva del terzo polo, quello riformista più che centrista. Idea adesso non più pazza ma concreta.
I candidati sono cinque: Renato Schifani, Caterina Chinnici, Cateno De Luca, Gaetano Armao e Eliana Esposito