Caltanissetta. Janni: A proposito di decoro urbano, Natura abhorret a vacuo
A proposito di decoro, o meglio di “qualità dello spazio urbano”, lo scorso 6 luglio 2022, avevo scattato la prima foto qui allegata, scrivendo: “Nella Caltanissetta a noi contemporanea, in via Lazio, lungo il marciapiede che costeggia il muro che recinge il piccolo mercato delle erbe del mercoledì, mi sono imbattuto in una imprevista e insidiosa espressione vegetale della natura. E qui non si tratta di erbe, di verdure fresche e commestibili, come quelle esposte, e in vendita, a pochi passi di distanza, bensì di cosiddette “erbacce” (comune, brutto termine). Le selvatiche sebbene autoctone piante in questione, approfittando della mancata manutenzione, della sconnessione e della frattura della pavimentazione, qui vegetano floride e incontrollate. E alquanto infide per i passanti. Che altro dire? Al buon cuore dell’Amministrazione Comunale l’intervento di risanamento pavimentale.”
A distanza di poco più di un mese, la situazione è quella visibile nella seconda foto: le alte e dure erbacce all’interno di una sorta di “aiuola”pseudo rettangolare sono state tolte. E di questo ringrazio l’Amministrazione Comunale. “L’aiuola” è rimasta, l’intervento di risanamento pavimentale da completare. E comunque si sono sviluppate, lungo il bordo del marciapiede, altre tenere e insidiose espressioni vegetali della natura. Viene in mente, inevitabilmente, il grande Aristotele: “Natura abhorret a vacuo”. Ovvero: “La natura rifugge il vuoto”.
POSCRITTO – Di certo quegli orrendi pali della rete telefonica, nel bel mezzo del marciapiede, si sarebbero potuti collocare con più garbo, con maggiore criterio, funzionale ed estetico. Se non addirittura evitare. Pretendiamo troppo?
Leandro Janni