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Caltanissetta, “Case a 1 euro”. Consiglio comunale approva la mozione di Fabrizio Di Dio 

Il consiglio comunale di Caltanissetta ha approvato all’unanimità la mozione del consigliere comunale, Gruppo Misto, Fabrizio Di Dio su Case a 1 euro. Di Dio, presidente della commissione Urbanistica, spiega il progetto: 

“Il progetto case a 1 euro è una formula vincente ed è stata messa in campo per la prima volta nel piccolo comune di Salemi in provincia di Trapani per poi estendersi a macchia d’olio fino a toccare diverse cittadine in tutta la Sicilia. Un’idea che è stata replicata anche nel resto d’Italia. Al di là del numero degli immobili effettivamente acquistati, il progetto ha mostrato subito i suoi risultati in termini di rilancio del territorio tanto è vero che l’iniziativa è più volte finita nelle pagine della stampa estera. Come ad esempio è successo a Sambuca di Sicilia con il britannico “Times”.

Stessa ribalta internazionale ha avuto in provincia di Caltanissetta il comune di Mussomeli. 

Questa iniziativa può essere replicata anche nel nostro centro storico che si sta desertificando per abbandono della popolazione giovanile e dei decessi di quella anziana.Per rendere operativo questo progetto  è necessario completare l’attività intrapresa durante la sindacatura Campisi dall’allora assessore Andrea Milazzo, del censimento delle case abbandonate con rilievo del degrado di pericolosità in essere. Questa attività deve pure rilevare le eventuali strutture abusive che hanno limitato le condizioni di vita e luminosità naturale tra i vicoli dei quartieri del centro storico e riportando i fabbricati al loro stato originale. La predisposizione deve interessare un processo di rigenerazione urbana che va oltre quello di riqualificazione urbanistica per estendersi al processo di recupero di contesti urbani degradati con i caratteri ambientali storico-culturali, l’identità del luogo e il bisogno delle istanze degli abitanti. Bisogna andare oltre e attivare le trasformazioni delle città per ascoltare i bisogni emergenti della vita reale dei suoi abitanti e dei territori per una visione sempre più integrata e complessiva. Solo così i luoghi saranno appetibili e gli acquirenti potranno essere interessati a ripopolare il luogo apprezzandone l’originaria bellezza.

Tutto ciò sarà possibile creando un reale e fattivo confronto tra cittadini e istituzioni per coinvolgere, con gli urban center, gli stakeholder economici, sociali e culturali.”

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